In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
Commento
Oggi Gesù ci mette in guardia dall'ipocrisia; leggevo che nella grecia antica “ipocrita” era l'attore, colui che a teatro fingeva e simulava, che indossava altri panni per apparire diverso. Quante volte anche io indosso maschere per apparire diversa, per mostrarmi agli altri buona e disponibile, per ottenere il loro riconoscimento e benvolere. Penso anche alle maschere che porto dinanzi a me stessa, non riconoscendo nel mio cuore tutte le incoerenze e gli egoismi che mi abitano, quante piccolezze nascondo e camuffo davanti agli altri. Forse alla base di questo atteggiamento c'è anche la paura del giudizio. Le parole del vangelo mi ricordano che Dio conosce tutti i capelli del mio capo, come a dire che davanti a Lui non serve finzione, tutto ciò che nascondo verrà alla luce. Ma il tono non sembra appunto quello di un giudizio, punitivo, quel “non temete” che ritorna ci rassicura. L'essere trasparenti, veritieri con se stessi e davanti agli altri è per crescere in umanità e pienezza, per custodire una relazione autentica da figli. Perché appunto noi valiamo agli occhi di Dio più di molti passeri.
Quali sono i tratti del mio essere che preferisco nascondere? Quanto pesa la paura del giudizio altrui? Anche nel rapporto col Signore sono autentico e sincero?
Mi ritaglio oggi cinque minuti in cui sosto in silenzio davanti ad uno specchio e provo a guardarmi con lo sguardo benevolente di Dio, che vede le imperfezioni e le storture ma mi ama nonostante tutto.
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