La Gioia del Vangelo

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domenica 21 luglio 2024

XVI Domenica del Tempo Ordinario

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Dal Vangelo di Marco 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Commento
Spirito del Dio Vivente, il disorientamento e la confusione tipici della mia umanità spesso mi inchiodano ad una solitudine che non mi permette di trovare in Cristo il mio Pastore. Soffia su di me perché il Suo amore possa avere compassione anche per me pecorella perduta senza pastore…

L'amore lo si riconosce dal dono – ha scritto il cardinale Idelfonso Schuster, vescovo di Milano dal 1929 al 1954 - e poiché ogni dono proviene dall'amore, il primo tra tutti i doni è l'amore. L’amore è il primo dono che ognuno di noi ha ricevuto. Un dono destinato a riflettersi nei nostri occhi, nelle nostre menti e nei nostri cuori. La Parola di oggi ci invita a vagliare l’intensità di questo amore con un dono speciale che proprio Lui definisce “luogo deserto”. Egli non allude di certo all’inospitale e secco luogo geografico caratterizzato dalle alte temperature e dalla siccità perenne. Gesù ci chiama con la Sua semplicità a riservarci del tempo come se fosse una specie di “deserto interiore”. Il luogo deserto in cui Gesù mi invita ad entrare è ben lontano dall’essere un vuoto che mi impaurisce ancora di più. E’ un tempo dove, svuotando me stesso, gusto la pienezza della presenza del Pastore che mi conosce e nel quale mi posso riconoscere. Questo tempo è un dono da tenere stretto. Proprio in questo dono si riconosce l’amore del Buon Pastore che non mi lascia in preda alla confusione ma che (lo si capirà più avanti nelle pagine del Vangelo) mi darà se stesso da mangiare.

Oggi determino con chiarezza un tempo per ascoltare la Sua Parola e per chiedere a Lui la luce per capire la direzione giusta, curando il silenzio.
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