La Gioia del Vangelo

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venerdì 23 luglio 2021

Venerdì della XVI settimana del tempo ordinario

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Dal Vangelo secondo Giovanni 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Commento
Frutto abbondante e squisito! Quanta cura, quanta attenzione, quanto impegno e anche fatica per arrivare lì, per poter gustare ciò che ravviva davvero, per non rischiare di dover buttare via tempo ed energie che non portano da nessuna parte e ci fanno sciupare preziose possibilità. Tante volte nella mia fanciullezza ho osservato parenti e amici che nella loro vigna, con mille premure, cercavano il modo di ottenere un raccolto migliore e un prodotto eccellente (apprezzato anche a distanza di anni a livello internazionale). Di fronte a questa intensa pagina di Vangelo mi interrogo così: quanto penso alle mille attenzioni che il Signore non smette di avere per rinnovare e rinsaldare il legame vitale con me? Trovo il tempo per mantenere e alimentare questo contatto che può dare qualità alla mia vita? Com'è la mia preghiera, luogo per eccellenza in cui Lui si rivela? Quel “Rimanete in me” non è dunque una costrizione, ma un invito importante che mi rivolge come se dicesse: “per favore stai un po’ con me; non scappare! Ti sto facendo più bella di quello che sei… aspetta, non temere, ti sto plasmando per il tuo bene, per la tua felicità”.

Oggi voglio vivere la mia giornata cercando di coltivare questo “contatto” che permette di far passare nella mia persona la Sua “linfa vitale” e, nella gratitudine del dono ricevuto, diventare a mia volta una presenza attiva e premurosa nei confronti dei fratelli che oggi si presenteranno sul mio cammino.
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