In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Commento
Spirito Santo, aiutami a riconoscere che Gesù viene per noi peccatori.
Poche parole, ma una pagina di Vangelo fondamentale. Gesù chiama Levi. C’è una folla che segue Gesù, grande quasi quanto il mare che l’evangelista Marco cita per dare collocazione spaziale a ciò che accade. Gesù però non parla soltanto alla folla, ma al cuore di ciascuno. Così, egli lancia la sfida alla libertà di Levi, l’esattore delle tasse e, per questo, una delle persone più malviste dalla gente. Levi accetta la sfida: prende in mano la sua vita e segue il Signore, invitandolo in casa sua insieme ai discepoli. Lì, accade ciò che fa parte di ogni tempo e di ogni cultura: la critica malevola della gente. C’è e ci sarà sempre chi deve mettere in discussione le buone intenzioni, chi deve infangare l’altro per esibire se stesso, chi deve mettere l’altro in secondo piano per affermarsi. Tuttavia, se questo può chiaramente ferire, non deve scoraggiare. Decidere di seguire il Signore richiede di accettare anche questo, sapendo che il Signore non si rivolge al nostro cuore e non ci chiama a seguirlo perché siamo bravi, ma perché ci ama così come siamo, con i nostri limiti e i nostri peccati. E allora le sue parole, “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati: non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” diventano per noi motivo di gratitudine e di sollecitudine a vivere il Vangelo. Riesco a sentirle così?
Oggi chiederò perdono al Signore per ogni volta che mi sono lasciato prendere dal desiderio di giudicare gli altri.
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